Fondazione Palazzo Pretorio Onlus in provincia di #Padova
presenta una #mostra
The Video is The Massage 6 installazioni del duo Basmati Video formato da Audrey Coïaniz e Saul Saguatti, artisti impegnati da oltre vent’anni in progetti di ricerca multimediali incentrati su un inedito cortocircuito tra la cultura digitale e tecniche più “tradizionali” (disegni, pittura, fotografia).
L’esposizione si avvale della curatela di Giuseppe Virelli ed è promossa dal Comune di Cittadella, dalla Fondazione Cassa Di Risparmio Di Padova E Rovigo e dalla Fondazione Palazzo Pretorio; in collaborazione con Opificio Neirami e Visual Lab e con il patrocinio del Dipartimento dei beni culturali, archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica dell'Università degli Studi di Padova e del Dipartimento delle arti dell'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Dipartimento di Arti Visive, Università di Bologna
testo dal catalogo
La mostra THE VIDEO IS THE MASSAGE prende spunto dal famoso saggio di Marshall McLuhan The Medium is the Massage (1967), in cui il noto culturolo- go canadese, riprendendo le sue stesse teorie espresse nell’altrettanto fortunato saggio Understanding Media. The Extensions of Man, (1964), sostiene che ogni strumento inventato dall’uomo sia, di fatto, una ‘protesi’ del nostro apparato percettivo e che, come tale, agisce profondamente sul nostro apparato cogni- tivo: «i sensi umani, dei quali i media sono semplici estensioni, sono cariche fisse sulle nostre energie personali e configurano anche la consapevolezza e l’esperienza di ciascuno di noi» [M. McLuhan, 1964]
Partendo da questi concetti, Basmati ha elaborato una serie di opere ba- sate su un inedito connubio sinestetico tra pixel elettronico, materia e am-
** Da parte sua Marinetti affermava: «Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell’assoluto, poiché abbiamo già creata l’eterna velocità onnipresente»; e ancora «Gli uo- mini conquistarono successivamente il senso della casa, il senso del quartiere in cui abitava- no, il senso della citt , il senso della zona geogra ca, il senso del continente. Oggi posseg- gono il senso del mondo» [F.T. Marinetti, 1913].
*** Secondo il glio di McLuhan il termine “massaggio” invece di “messaggio” è frutto di un banale refuso tipogra co che però piacque all’autore perché veniva a creare un indovinato gioco di parole tra Message/Mess Age e Massage/ Mass Age.
**** Del resto, non può essere altrimenti dal momento che il termine stesso di ‘arte’, nella sua accezione etimologica, denuncia esplicitamente questa ‘doppia natura’, ovvero il suo essere, per così dire, l’anello intermedio di congiunzione tra lo ‘strato ideale’ e lo ‘strato materiale’ della cultura (il latino ars – dalla radice ariana ar- che in sanscrito signi ca «an- dare verso» – indica infatti «andare», «fare», «produrre». Ancora più esplicito è il corrispet- tivo greco τ χνη [t chne], «tecnica», con riferimento anche qui alla perizia, alla capacità dell’uomo di un «saper fare»).
biente, in cui lo strato manuale legato alle tecniche ‘tradizionali’ (disegno, 7 pittura, fotografia, video analogico) e quello digitale s’incontrano per dare
vita a un vitalistico cortocircuito: «L’incrocio o l’ibridazione dei media libera
un gran numero di forze ed energie nuove» [M. McLuhan, 1964].
Nello specifico, si tratta di lavori basati sulla manipolazione diretta e indi- retta di materiali di diversa natura (piante, acqua, minerali, pigmenti, stoffe, carte, pellicole, schermi LCD, e persino persone), i quali sono sottoposti a un sistematico processo di smaterializzazione e ri-materializzazione frutto d’interventi manuali e digitali sapientemente miscelati tra di loro. Altro ele- mento importante che entra in questa ricerca artistica sperimentale è la com- ponente ‘orale-aurale’, in quanto il suono (non solo quello strumentale, ma anche i rumori, le vibrazioni e persino la voce umana) fungono da potenti catalizzatori di questo frenetico gioco di risemantizzazione del dato feno- menico. Anche in questo caso, il lavoro di Basmati si accorda felicemente al pensiero mcluhaniano secondo cui i media elettronici, permettendo la diffusione del suono, riesumano l’antica dimensione acustica tipica delle culture tribali: «Le popolazioni primitive e pre-alfabetiche unificano tempo e spazio e vivono in uno spazio acustico [...] i circuiti elettrici stanno ricre- ando in noi l’orientamento spaziale multi-dimensionale dei “primitivi”» [M. McLuhan, 1967].
Il risultato finale di questa operazione crossmediale è una serie di in- stallazioni site-specific, nelle quali le immagini in continuo movimento sono programmaticamente sequenziate secondo una apparente logica irrazionale che annulla completamente qualsiasi tipo di discorso ‘narrativo’ a vantag- gio di una visione caleidoscopica di matrice astratta-concreta. In aggiunta, questi ‘quadri virtuali’ non sono proiettati su superfici piane, ma, più conve- nientemente, su leggerissime strutture trasparenti che invadono l’ambiente circostante come diafani ectoplasmi colorati pronti a catturare lo spettatore per immergerlo in una inedita atmosfera sinestetica di luci, suoni e colori.
link video completi
THE VIDEO IS THE MASSAGE 022
FINISSAGEThe video is…. 2023